Tradizioni pasquali della Lombardia

tradizioni pasquali, uova colorate e fiori

 

Pasqua si avvicina  e, per entrare un po’ nell’atmosfera, ho pensato di portarvi a fare un piccolo viaggio, alla scoperta delle più importanti tradizioni pasquali della Lombardia, tra dolci e celebrazioni particolari.


I dolci nelle tradizioni pasquali della Lombardia

La Colomba pasquale

Quando si pensa alle tradizioni pasquali della Lombardia, non si può non parlare di uno dei simboli di questo periodo dell’anno: la Colomba. Sapevate che questo delizioso dolce pasquale sembra essere nato proprio in Lombardia? Sono diverse le leggende che cercano di spiegarne le origini; forse, per mascherare la realtà, molto meno suggestiva.

La leggenda di San Colombano

La leggenda di San Colombano, diffusa a Milano e Pavia, risale all’epoca longobarda e racconta che, al suo arrivo in città, al Santo venne offerto un sontuoso pranzo, ricco di selvaggina. Dal momento che quelle pietanze troppo ricche gli venivano proposte in periodo quaresimale, egli le rifiutò. La regina Teodolinda si offese; ma questi riuscì a cavarsela affermando che avrebbero mangiato quanto era stato preparato, dopo averlo benedetto. Colombano, quindi, con la mano destra fece il segno della croce sopra le succulente carni, che, improvvisamente, si trasformano in colombe di pane, dolci e bianche. La regina, in questo modo, comprese la santità dell’abate e donò il territorio di Bobbio, dove nacque l’Abbazia di San Colombano.

La leggenda dell’assedio di Alboino

Una seconda leggenda, che cerca di spiegare le origini della colomba, parla di re Alboino. Questi, varcate le Alpi, dichiarò guerra all’Italia bizantina, assediando Pavia. Dopo tre anni, i barbari entrarono in città. Fu allora che i Pavesi, per evitarne la furia, regalarono loro dei soffici dolci a forma di colomba. Questo gesto di pace, secondo la leggenda, evitò il saccheggio.

La leggenda della battaglia di Legnano

Un’altra leggenda narra di due colombe, che durante la battaglia di Legnano, si posarono, in segno di buon auspicio, sull’altare del Carroccio, portando fortuna ai soldati guidati da Alberto da Giussano. Questi sconfissero l’esercito imperiale di Federico Barbarossa ed, in memoria di questa vittoria, venne realizzato un dolce a forma di colomba.

La vera origine della colomba

 

Colomba

 

La vera origine di questo famoso dolce pasquale è, in realtà, molto meno suggestiva.  La colomba, infatti, fu lanciata sul mercato negli anni ’30 con lo slogan “il dolce che sa di primavera” da Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta. Egli, infatti, pensò di utilizzare le macchine con cui si produceva il panettone natalizio per creare un dolce pasquale con un impasto simile. La ricetta si diffuse presto in Italia e nel mondo.

La Resca di Como

Questo dolce della tradizione comasca viene preparato in occasione della domenica delle Palme. La Resca, o Resta è una specialità dei fornai e dei pasticcieri di Como che, secondo tradizione, infilano nella pagnotta un rametto di ulivo. Si tratta di una focaccia candita a pasta gialla a base di farina, zucchero, uova, uva sultanina, burro, canditi di cedro e arancia e lievito naturale.

Il Bussolano di Mantova

Nel mantovano il dolce tipico pasquale è il Bussolano o Bisulan. Si tratta di un dolce a forma di ciambella dalla consistenza asciutta, realizzato con farina, uova, zucchero e burro. Nella versione originaria si trattava di un dolce duro, per via dell’assenza di lievito, che veniva inzuppato nel vino. La versione odierna è, invece, più morbida. 

La torta paesana

La torta paesana, o torta di latte, è un dolce diffuso nel milanese e nella Brianza. In ogni famiglia se ne tramanda una ricetta. Si tratta di un dolce a base di pane, latte, amaretti, pinoli, uvetta, zucchero e cacao. Si trova tutto l’anno, ma a Pasqua si prepara a forma di campana.

Tradizioni pasquali della Lombardia

In Lombardia, Pasqua si celebra con tradizioni molto particolari.  Anche se, purtroppo, quest’anno, non si potrà festeggiare come sempre, ecco alcune delle celebrazioni tipiche, diffuse in regione; nella speranza di poter tornare presto alle antiche tradizioni. 

I Pasquali di Bormio

I Pasquali rappresentano un’antica tradizione pasquale tipica di Bormio, risalente al XVII secolo. Si tratta di una sfilata di portantine a tema religioso realizzate, durante i mesi invernali, da giovani ed artigiani del paese.

Fabbri, artigiani, ma anche semplici appassionati, infatti, si radunano nei loro quartieri per cercare di creare il “Pasquale” più rappresentativo.

La domenica di Pasqua le portantine, che possono pesare anche alcune tonnellate, vengono portate in spalla dagli uomini, detti i “Pasqualisti”. Alla sfilata partecipano anche le donne, che completano il quadro portando fiori e prodotti artigianali.

I “Pasquali”restano in esposizione in piazza del Kuerc fino al lunedì di Pasquetta. Una giuria decreterà il Pasquale più rappresentativo sulla somma di diversi fattori: il significato religioso, il valore artistico e artigianale dell’opera, il portamento e la vestizione dei partecipanti.

La fiera tradizionale di Como

Il centro storico di Como, nei giorni a cavallo di Pasqua, si trasforma in un mercato a cielo aperto. Per l’occasione, infatti, lungo la strada che costeggia la città murata, vengono allestite decine di bancarelle di prodotti alimentari, abbigliamento, artigianato, e articoli per la casa.

I Vasi Sacri di Mantova

Nella Basilica di Sant’Andrea, a Mantova, sono custoditi i Sacri Vasi, due coppe nelle quali il legionario Longino, ai piedi della Croce, avrebbe raccolto la terra intrisa del sangue di Cristo. 

Questa è una delle più antiche tradizioni pasquali della Lombardia. Ogni anno, infatti, il pomeriggio del Venerdì Santo, si svolge la cerimonia di apertura dei forzieri, che custodiscono i due preziosi calici. Le reliquie vengono, quindi, poste ai piedi del Cristo crocifisso nell’abside della Cattedrale.

I Sacri Vasi sono potetti da un complesso meccanismo di 12 serrature e altrettanti chiavistelli, custoditi dalle più alte cariche statali ed ecclesiastiche. 

La processione del venerdì santo di Vertova

A Vertova, la sera del Venerdì Santo si celebrano due manifestazioni religiose di antica tradizione: la revocazione della “Deposizione di Gesù sulla croce” e la “Solennissima Processione”. Vi partecipano diversi figuranti in costume: i Confratelli del Santissimo Sacramento, le “Torce”, le “Lanterne”, le “Picche” con le alabarde ed i soldati romani.

Il Madonù di Dossena

Quella legata al Madonù di Dossena è un’antichissima tradizione pasquale della Lombardia, che affonda le radici nei secoli. Nove giorni prima del venerdì santo, infatti, si svolge una processione in preparazione alla Pasqua, al cui centro vi è il Madonù, la statua lignea della Madonna Addolorata. Al termine della processione si festeggia con un concerto e con uno spettacolo di fuochi d’artificio.

La processione del Cristo morto di Gromo

Tra le antiche tradizioni pasquali della Lombardia, vi è, poi, la processione del Cristo morto. A Gromo, un borgo medievale di circa 1200 abitanti, infatti, la sera del Venerdì Santo, va in scena questa particolare processione, nel corso della quale viene portata, lungo la via principale del paese, la statua di Cristo Morto. Sui prati e sui sassi del fiume Serio, inoltre, vengono accesi piccoli falò fatti di stracci imbevuti di olio cotto e tutte le finestre vengono illuminate con dei lumini.

La tradizione vuole, poi, che, il venerdì Santo, a Gromo, si mangi soltanto “Maiasa”, una specie di torta a base di farina gialla, cipolle, fichi secchi e mele, condita con olio e cotta nel forno.

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